Pittosporum

Pitosforo
dal greco "pitta = pece" e "sporos = seme" che significa "semi a rivestimento resinoso" per alludere al fatto che i semi di questo genere sono ricoperti da una sostanza appiccicosa simile alla resina.

Pitosforo


Famiglia: Pittosforaceae
Origine: Africa, Australia, Asia

Per mantenere una forma compatta e decorativa della chioma, la pianta deve essere periodicamente sottoposta a interventi di potatura.
Desiderano esposizione in pieno sole

Il genere contiene 200 specie diverse

I più diffusi in coltivazione sono il pittosporum tobira, il tenuifolium e l’heterophyllus. Sono caratterizzati da una bella ed abbondante fioritura primaverile. Le corolle sono raccolte in corimbi arrotondati, bianche o violacee. La loro gradevolezza è esaltata anche dal potente profumo emanato, simile a quello degli aranci in fiore. In autunno vengono poi prodotti i frutti a forma di capsula. All’interno sono contenuti i semi, di un bel rosso vivo, che vengono rilasciati sul terreno quando raggiungono la maturità


Pittosporum tobira, originaria del Giappone e della Cina. Si tratta di un grande arbusto, a crescita abbastanza lenta, sempreverde, con foglie spatolate, spesso riunite in mazzetti, soprattutto all’apice dei rami; hanno colore verde scuro, lucido e sono caratterizzate da una vistosa venatura chiara, che attraversa la foglia al centro. In primavera i pitosfori producono piccoli fiori carnosi, di colore bianco, che divengono crema con il passare dei giorni; sono molto profumati e sbocciano riuniti in racemi o pannocchie

nei luoghi di origine, hanno portamento arboreo e possono raggiungere anche i 20 metri di altezza. Coltivati dall’uomo, invece, raramente superano i 10 metri



Potatura Pitosforo

Per gli esemplari che fanno parte di una siepe (e quindi con il fine di mantenere la forma) si dovrà intervenire alla fine della fioritura.
Se si vuole invece effettuare una potatura di mantenimento e ringiovanimento dovremo invece intervenire verso febbraio eliminando tutti i rami morti, malati o che si incrociano con gli altri. L’ideale è conservare solo le branche che vanno verso l’esterno, in maniera che l’esemplare risulti ben aerato e ordinato.
In vaso generalmente la crescita risulta molto rallentata. È quindi inusuale che si renda necessario il nostro intervento.




Avversità: 
  • Gli attacchi di Cocciniglie possono essere molto gravi, se non si interviene tempestivamente.
  • Il gelo intenso e prolungato provoca gravi danni alle parti epigee

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