Acero


Foglia di acer palmatum


FamigliaSapindacee

Origine: Asia, dell’Europa e dell’America settentrionale.


Gli aceri sono in genere alberi di media grandezza, riunisce più di cento specie, comprendendo arbusti che non superano il metro, e grandi alberi che possono raggiungere i 30 metri di altezza



Acer Griseum
Albero di origine Cinese, ha sviluppo lento, e nel corso degli anni può raggiungere i 6-8 metri di altezza; in genere tende a produrre numerose ramificazioni già nella parte bassa del fusto, e quindi da origine ad una sorta di grosso arbusto disordinato, piuttosto che a un albero con una chioma ben definita. Anche questo acero presenta foglie pennate, costituite da tre foglie a margine dentato, di colore verde bluastro; guardando una singola foglia idi acer griseum però riconosciamo la struttura delle classiche foglie di acero trilobate, dove sembra che i lobi siano così separati, da costituire tre piccole foglie separate.


Acer palmatumAcer Japonicum
Acero originario del Giappone, di dimensioni contenute, in genere si mantiene al di sotto dei 6-7 metri di altezza, anche se occasionalmente può raggiungere i 12-15 metri, con il passare degli anni. E foglie sono palmate, la forma è tondeggiante, ma presentano numerosi lobi, profondamente incisi; sono di colore verde scuro, e appena germogliate si presentano completamente ricoperte di una sottile peluria che tende a permanere sulla pagina inferiore, lungo le venature, e sul picciolo. In autunno divengono di colore rosso acceso, spesso con i margini più chiari. Molto diffusa è la varietà aconitifolium, con fogliame lobato e finemente inciso, con un colore autunnale molto acceso. Questi aceri non amano il clima mediterraneo, asciutto e caldo, e preferiscono posizioni semiombreggiate, sopportando senza problemi anche l’ombra completa. Non temono il freddo, anche se è sempre opportuno posizionarli in una zona in cui non siano esposti a vento invernale.



Acer Palmatum
Comunemente conosciuto come acero giapponese, l’acer palmatum è un arbusto, o un piccolo albero, che non supera i 3-5 metri di altezza, originario dell’Asia; spesso assume una forma a campana o a semisfera, producendo le prime ramificazioni già alla base del fusto, e dando origine così ad una sorta di elegante arbusto tondeggiante
Il fogliame è palmato, con cinque o sette lobi, spesso finemente incisi; le foglie sono di colore verde brillante, ma le verità più diffuse in Italia presentano in genere una colorazione color borgogna, per tutto l’anno; esistono varietà a fogliame quasi gialli, verde chiaro, verde scuro, rosso fuoco. Molto spesso gli esemplari più apprezzati e costosi sono innestati, e tendono ad avere una crescita molto lenta: nel corso degli anni non superano i 2-3 metri di altezza, rimanendo al di sotto del metro per svariati anni, e producendo una vegetazione quasi a cascata.
Prediligono posizioni semiombreggiate, ma per ben svilupparsi è bene mantenere il terreno fresco e evitare lunghi periodi di siccità, in natura questi alberi s sviluppano nel sottobosco



Anche chiamato acero tridente, è originario dell’Asia; le dimensioni sono variabili, a seconda dell’esemplare, e del luogo in cui viene coltivato, e vanno dai 7 ai 15 metri di altezza, con un fusto spesso ed eretto, e una bella chioma ovale. Il fogliame è trilobato, con la pagina superiore di colore verde lucido, leggermente coriaceo; in autunno le foglie divengono gialle o arancioni, prima di cadere.


Acer platanoides
Detto acero norvegese o acero riccio, l’acer platanoides è diffuso in natura in tutta l’Europa centrale, fino alla Russia ed ai Balcani; si tratta di un alberi di media grandezza, che può raggiungere i venti metri di altezza; le foglie sono lucide, di colore verde scuro, lobate, presentano cinque lobi appuntiti.





Acer rubrum
L’acero rosso è un albero di medie dimensioni, originario dell’America settentrionale; presenta una grande adattabilità, e può venire coltivato anche in zone dove altre alberature hanno dato problemi, come in terreni scarsamente fertili, o sassosi, o anche nei pressi di laghetti dove il terreno risulta molto umido. La sua forte adattabilità lo ha reso un albero coltivato anche in gran parte d’Europa. Ha foglie trilobate, di colore vere scuro, che divengono di color rosso ciliegia in autunno, molto decorative.


Coltivare gli aceri
Le specie e varietà di acero sono molte, e la diffusione è molto ampia, per questo motivo, pur potendo dare dei consigli generici sulla coltivazione degli aceri, è sempre bene conoscere la specie e la varietà che stiamo coltivando, perché esistono molte eccezioni, che necessitano di cure colturali particolari. In linea generale glia ceri sono di facile coltivazione, e tendono a svilupparsi in qualsiasi terreno, purché non sia eccessivamente acido o eccessivamente alcalino e calcareo; sempre fondamentale è che il substrato di coltivazione sia molto ben drenato, e lasci scorrere via l’acqua delle precipitazioni, senza creare zone di acqua stagnante. I giovani esemplari necessitano di annaffiature regolari, da aprile a settembre, ogni volta che il terreno si presenta asciutto; gli esemplari adulti invece tendono ad accontentarsi delle piogge, anche se è opportuno annaffiarli in caso di siccità molto prolungata; per evitare che il terreno al di sotto degli aceri divenga secco e completamente disidratato, spesso si usa posizionare uno spesso strato di materiale pacciamante, come cortecce, o lapillo, in modo che al di sotto il terreno rimanga sempre fresco. Gli aceri di origine asiatica vengono in genere posizionati in luoghi semi-ombreggiati, per evitare che subiscano danni a causa del caldo estivo eccessivo; gli altri aceri invece trovano posto anche in pieno sole.

Propagare gli aceri
Alla fioritura degli aceri, segue la fruttificazione; i frutti dell’acero sono samare, ovvero delle minuscole noci appiattite, dotate di una sorta di ala laterale, di consistenza papiracea; le samare si sviluppano appaiate, attaccate noce contro noce, in questo modo le due ali hanno la funzione di permettere al frutto di venire trasportato dal vento, in modo che s possa spostare di molti metri dalla pianta madre, per potersi sviluppare senza subire danni da parte dell’ombra creata dagli alberi più alti ed ampi.

Acero: L’acero nelle leggende
Molte specie di acero si sviluppano anche in tutta Europa, quindi esistono leggende e tradizioni legate a questo albero, anche molto antiche; alcuni aceri vengono chiamati alberi celtici, perché sembra che le popolazioni celtiche attribuissero un valore magico agli esemplari vetusti di acero. Nella tradizione latina l’acero è un albero negativo, legato al dio Fobos, ovvero al dio della paura; tale tradizione è legata al fatto che le foglie divengono di colore rosso durante l’autunno, il colore del sangue, delle ferite e della guerra; per questo motivo in effetti, gli aceri tendono a non essere molto diffusi in zone di cultura latina, forse per una atavica avversione nei confronti degli alberi dal colore scuro. In alcune zone della Francia, agli aceri veniva attribuito il pregio di poter allontanare i pipistrelli, e a tale scopo alcuni ramoscelli di acero venivano appesi al di sopra delle finestre delle camere da letto.

Nonostante esistano aceri sempreverdi, nei parchi e nei giardini troviamo spesso aceri a foglie caduche; prima di tutto perché le specie che perdono le foglie in inverno sono molto più numerose; secondariamente perché molte specie e varietà di acero diffuse in coltivazione assumono in autunno una splendida colorazione del fogliame, che può variare dal gallo oro, fino al rosso bordeaux.

La gran parte degli aceri presentano poi fogliame palmato e lobato, chiaramente segnato da venature, spesso in colore più scuro; esistono specie con foglie intere e non lobate, ma tipicamente la foglia dell’acero ha cinque lobi, e alcune specie possono arrivare fino a sette o nove lobi; la foglia di acero più rappresentativa del genere è quella presente sulla bandiera canadese, con tre lobi ben delineati.
Sono moltissime le specie di acero coltivate in giardino, anche se sicuramente la più diffusa è acer palmatum, o acer japonicum, perché si tratta di esemplari di piccole dimensioni, che spesso non superano il metro di altezza, e quindi possono trovare posto anche in giardini di dimensioni modeste o sul terrazzo, in vaso. I fiori dell’acero sono poco vistosi, di colore verde, rosso, o aranciato, e compaiono spesso appena prima delle foglie, in primavera, o assieme ad esse; non si tratta di fiori grandi e decorativi, ma di fiori semplici, riuniti in corimbi; divengono vistosi solo quando l’albero è in piena fioritura, perché la vita d’insieme è sicuramente particolare.

Sono alberi che non necessitano poi di eccessive cure, in quanto non è necessario potarli, perché con il passare degli anni la chioma assume un portamento denso e compatto, senza la necessità di conformala in alcun modo; salvo restando la ordinaria manutenzione a fine inverno, quando s asportano i rami rovinati o spezzati a causa delle intemperie.

Gli acri vengono spesso attaccati da malattie fungine, quali l’oidio o la ruggine; tali malattie però sono preoccupanti solo quando stiamo coltivando un acero di dimensioni ancora piccole, in quanto la perdita di parte del fogliame può causare danni seri al futuro sviluppo di un alberello; in questi casi quindi è bene intervenire tempestivamente, con fungicidi a base di rame o zolfo. Nel caso di esemplari di grandi dimensioni invece, a parte che tendono a non venire attaccati da tali parassiti, anche se avvenisse in genere la pianta tende a non manifestare alcun sintomo di sofferenza.
Spesso anche i minatori fogliari attaccano glia ceri; anche in questo caso, l’utilizzo di un insetticida è consigliabile solo sugli alberelli; per gli esemplari adulti, la presenza di insetti sulle foglie in genere risulta soltanto in una defogliazione anticipata, che avviene già a fine estate o inizio autunno. In questi casi è però importante rimuovere il fogliame dal terreno, e distruggerlo, in modo che non funga da incubatrice per gli insetti per l’anno successivo.

Un singolo acero produce svariate migliaia di samare, e non tutte risultano fertili; quindi, se vogliamo seminare un acero, è consigliabile prepararsi a seminare molti semi. Dai semi di acero, non sempre si ottengono esemplari identici, in quanto molte specie hanno una forte variabilità genetica, e quindi possono dare origine a d alberelli che presentano fogliame leggermente differente; questo spesso avviene con i semi di acer palmatum.
Il problema principale con la semina degli aceri è dovuto alla spessa cuticola che li riveste, che risulta completamente impermeabile; per poter quindi seminare gli aceri è fondamentale praticare la stratificazione, ovvero porre i semi in frigorifero, in una busta di plastica con poca sabbia, per alcuni mesi; oppure si possono passare leggermente tali semi con della carta vetrata a grana finissima, in modo da rimuovere parte della cuticola esterna, per permettere all’acqua di penetrare e stimolare la germinazione dei semi.
Se lo desideriamo possiamo preparare anche talee di acero, in primavera inoltrata; anche in questo caso, è bene preparare numerose talee, in quanto non sempre radicano con facilità: un maggiore numero di talee migliora le nostre probabilità di successo.

Gli aceri sono molto apprezzati anche come bonsai da esterno, perché gli alberi, anche giovani, tendono ad assumere rapidamente un aspetto maestoso e molto equilibrato; in genere per preparare dei bonsai si utilizza l’acer palmatum, l’acer japonicum, l’acer buergerianum. Si tratta quindi sempre di specie di origine asiatica, che quindi non amano il sole eccessivo, ed il caldo estivo; il nostro bonsai troverà quindi posto in una zona semiombreggiata del giardino, e le annaffiature saranno molto regolari. Quando desideriamo allevare un acero bonsai, il nostro problema principale è la dimensione del fogliame, che negli aceri adulti può superare le dimensioni di una mano. Per questo motivo, sarà necessario spesso defogliare completamente il nostro bonsai, per stimolare una seconda produzione di foglie, che verranno prodotte di dimensioni progressivamente più minute.

La tradizione latina, che associa l’acero al sangue, e quindi alla guerra, è stata reinterpretata e assorbita dalla cultura canadese, infatti la foglia di acero presente sulla bandiera canadese, ma anche ampiamente utilizzata come simbolo sulle divise militari canadesi, viene considerata simbolo di coraggio.

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