Falso Pepe

Schinus molle

Shinus molle


Famiglia: Anacardiaceae
Origine: America meridionale


In Europa, invece, è stato introdotto, alla fine dell’'800
Gli Inca lo ritenevano un albero sacro. Lo chiamavano “mulli” e questo nome passò poi allo spagnolo e in seguito divenne la sua denominazione botanica. Il nome del genere ( che comprende una trentina di specie), Schinus molle, invece è di origine latina e accomuna questa pianta al lentisco, che gli è piuttosto simile per via della forma delle foglie e per i frutti.


gli alberi di schinus molle possono sopportare alcuni gradi al di sotto dello zero,
Il falso pepe è un albero di taglia media: generalmente va dai 7 ai 15 metri di altezza. Il portamento generale è decombente e ricorda vagamente quello del salice piangente

I frutti sono drupe globose di color rossiccio e permangono sull’albero molto a lungo. Il loro sapore è un misto tra il dolce e il piccante ed è comunque molto aromatico. Il seme è ovale, di color aranciato-rosato.
Nei luoghi di origine è molto comune piantare degli esemplari negli orti e nei frutteti perché il profumo emanato dalle foglie è capace di allontanare i parassiti delle piante, fungendo così da protettore per tutta la coltivazione.
Allo stesso tempo, però, i fiori sono particolarmente amati dalle api che, oltre a bottinare, si occupano di impollinare gli altri alberi da frutto presenti nell’area
Le drupe prodotte da questo albero sono conosciute fin dai tempi antichi per le loro proprietà curative e sono utilizzate anche in cucina per l’aromatizzazione delle pietanze.
Commercialmente sono vendute con il nome di pepe rosa (anche se il vero pepe deriva da una pianta totalmente differente). Veniva chiamato anche “falso pepe” poiché veniva utilizzato per adulterare la vera spezia (Piper nigrum) che aveva un prezzo maggiore.
Le bacche devono essere raccolte a piena maturazione (da noi di solito alla fine dell’autunno). Vanno poi fatte essiccare al sole e conservate sottovuoto o in un barattolo a chiusura ermetica, in un posto fresco e asciutto.
Pepe rosa

L’aroma è simile a quello del pepe, ma con una nota più dolce. Si sposa molto bene con i formaggi freschi, il pollame, il pesce, le verdure ed è ottimo per profumare le salse.
In America Latina vengono comunemente impiegate per insaporire vini e oli alimentari.
Entra anche a far parte del bouquet di molti profumi ed è molto impiegata nell’aromaterapia.

Utilizzi medicinali pepe rosa

L’albero produce una grande quantità di resina profumata: gli indigeni usavano incidere il tronco per farla fuoriuscire. Veniva utilizzata sia a scopi medicinali sia come gomma da masticare. In particolare era ricercata in caso di mal di denti e infezioni alle gengive.
I primi occidentali a notare questo uso furono i monaci gesuiti. Cominciarono anche loro a dedicarsi a questa estrazione e inviarono il prodotto nel Vecchio Continente, dove prese il nome di Balsamo dei Missionari, cui si attribuirono innumerevoli proprietà medicinali.
Le foglie e i fiori, invece, venivano fatti macerare o polverizzati e impiegati per alleviare i reumatismi e i dolori muscolari.
La scienza moderna, in effetti, ha rilevato che possiedono proprietà antiinfiammatorie, antitumorali, antibatteriche e antidepressive.
La resina estratta è di bel colore arancio-marrone e veniva impiegata anche per la colorazione delle fibre tessili (in particolare per alcuni tipi di tappeti).

Nessun commento:

Posta un commento