Orchidea

Famiglia: Orchidaceae
Origine: zone tropicali

Questa famiglia è costituita da piante erbacee perenni, alcune delle quali sono in grado di assorbire dall'acqua presente nell'ambiente le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza tramite le radici aeree (autotrofia) e capaci anche di nutrirsi assimilando sostanze da organismi in decomposizione (sapròfite).




La maggior parte delle specie è originaria delle zone tropicali o sub-tropicali di Asia, America centrale e Sudamerica; solo il 15% di esse cresce spontaneamente nelle zone temperate e fredde

Ogni fiore possiede organi maschili (androceo) e femminili (gineceo)
Le foglie delle Orchidacee sono sempre intere e malgrado la loro natura polimorfa hanno una struttura lineare, che a volte può apparire carnosa e di forma tubolare; spesso alla base si sviluppano degli pseudobulbi i quali possono assumere forma corta e arrotondata, appiattita ed ovoidale, oppure lunga e cilindrica; sono tutti organi questi che hanno una funzione di assimilatori di riserva.



Phalenopsis Big White

Coltivazione e cura:
Per una corretta coltivazione e necessario arrivare ad un equilibrio tra tre fattori:
Umidità, luce, temperatura

Umidità:
Le orchidee hanno bisogno di un alto tasso di umidità ambientale, che in alcuni periodi dell'anno non è facile da mantenere, causa i caloriferi o i condizionatori accesi, che asciugano l'aria.
Per mantene un'umidità costante si può nebulizzare frequentemente l'orchidea (le foglie) con acqua demineralizzata, se possibile piovana, oppure posizionarla vicino ad un umidificatore, altrimenti ancora, collocare i vasi sopra dei sottovasi riempiti con ciottoli o argilla espansa e colmi di acqua.
Per quanto riguarda l'innaffiamento delle orchidee, meglio non usare il classico innaffiatoio ma un nebulizzatore, oppure si dovrebbe riempire una bacinella di acqua in cui appoggiare il vaso (ovviamente bucato sul fondo) per mezz'ora o più, in modo da far assorbire alle radici della pianta l'umidità sufficiente.
Innaffiate solo quando siete sicuri che il substrato sotto le piante sia asciutto per non farle marcire. 
Fanno eccezione alla regola i Paphiopedilum, che non devono mai asciugare completamente, le Miltonia e gli Zygopetalum che in natura vivono su alberi coperti di muschio sempre umido.

Zygopetalum


Miltonia
Paphiopedilum
Cattleya Labiata
Dendrobium Aggregatum
Psychopsis Papilio

Luminosità:
La posizione ideale è nelle zone più luminose della casa, possibilmente vicino ad una finestra esposta a sud, ma lontano dagli spifferi e soprattutto dai raggi solari direttiche la brucerebbero. 
La maggior parte delle orchidee tropicali vive in luoghi ben luminosi, ma difficilmente riceve i raggi diretti del sole.
Se cercate un'orchidea che non esige troppa luce, sappiate che le specie Paphiopedilum e la Miltonia, resistono anche se posizionate di fronte ad una finestra esposta a nord. 
In linea generale se le vostre orchidee si accartocciano e non producono germogli, significa che la luce non è sufficiente; se invece notate foglie ingiallite, significa che la luce è troppo diretta, pertanto è meglio spostare le piante.

Temperatura:

Ogni orchidea ha bisogno di una certa temperatura, a seconda della specie e delle stagioni, ma in generale si può dire che la giusta temperatura oscilla tra i 15 e i 25°C, per tutto l'arco dell'anno. 
Nello specifico: 

  • le Phalaenopsis e le Paphiopedilum a foglie colorate si trovano a loro agio ad una temperatura dai 20° C in su
  • le Cambria, le Miltonia, le Oncidium dai 15 ai 20° C, 


O. Cambria

Oncidium 'O. Ballerina'

  • i Cymbidium, Dendrobium nobile, le Paphiopedilum a foglia verde, le Zygopetalum, anche a meno di 15 °C.

Cymbidium

Dendrobium

Molte delle orchidee europee coltivabili in giardino resistono al gelo, la più comune è la Bletilla striata. 
Bletilla

Comunque per capire se la vostra pianta ha freddo bisogna controllare se presenta macchie sulle foglie e sui fiori, questo significa che va spostata subito in un luogo più caldo. 
Fate attenzione però a non esporle a fonti di calore diretto per non far seccare le radici. 
Se in estate portate le orchidee all'aperto riparatele comunque dai raggi diretti del sole, soprattutto durante le ore più calde della giornata. 


Concimazione:

I concimi con titolo 30-10-10 sono da usare dalla fine dell'inverno fino a metà giugno per sostenere lo sviluppo della nuova vegetazione, quelli con titolo 10-30-20 sono ideali per sostenere la fioritura e la radicazione, mentre quelli con titolo 20-20-20 si possono utilizzare per il resto dell’anno. 
In linea generale si può somministrare il fertilizzante ogni due settimane circa, irrorando la pianta con l'acqua miscelata al concime, dopo averla già bagnata.



Rinvaso:

Per quanto riguarda il reinvaso delle orchidee, in genere non si deve effettuare molto spesso, ma solo quando le radici fuoriescono vistosamente, oppure per la divisione dei cespi se si vogliono ottenere diversi esemplari della stessa pianta.
Buona parte delle orchidee tropicali sono epifite, cioè non radicano nel terreno, ma su materiale decomposto o in decomposizione che si trova tra le intersezioni dei rami di alberi enormi, oppure tra le rocce delle aree tropicali del mondo. 
Prediligono pertanto un substrato molto leggero, che viene ricreato dai vivai mescolando dei pezzetti di corteccia con torba o sfagno, fibra di cocco, e in alcuni casi, polistirolo. 
Solitamente le orchidee vengono vendute in vasi trasparenti, grazie ai quali penetra più luce ed è più facile tenere sotto controllo le radici e rendersi conto della secchezza del substrato. 

Usi Terapeutici: Ad oggi è stato appurato che i reali poteri terapeutici delle Orchidaceae sono scarsi o nulli, inoltre si tratta di una famiglia di piante protette a livello internazionale ed in via di estinzione, per cui ne è vietata la raccolta

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