Pieris


Pieris Japonica

Origine: Oriente

Il Pieris è un arbusto sempreverde di origini asiatiche con una diffusione endemica sia in Giappone che in Cina . Il portamento di questo arbusto è eretto tendenzialmente tondeggiante con una crescita decisamente lenta . Il pieris non supererà mai l'altezza massima di centonovanta centimetri in altezza . Il suo fusto tende ad assumere un colore scuro formato da una corteccia alquanto decorativa . Inoltre esso risulta particolarmente ricco di rami . La sua chioma appare fitta e tendenzialmente disordinata . Il pieris ha delle foglie ovaloidi ed allungate . La loro lunghezza può arrivare , infatti , fino a sei centimetri . Esse sono di colore verde brillate ed appaiono particolarmente lucide . Le foglie di nuova formazione sono , invece , di colore rosso , spuntano sulla sommità dei rami e formano delle spirali .
Per ciò che riguarda i fiori essi sono di piccole dimensioni con la loro tipica forma a campanula e raggruppati in tanti grappoli penduli tendenzialmente di colore bianco ma sparute volte possono assumere un colore rosato .
La fioritura avviene in concomitanza con la fine dell'inverno e l'inizio della primavera . I frutti sono di forma tondeggiante e di colore scuro
Il pieris è una pianta ornamentale ottima come singolo esemplare ma ancora più d'effetto per creare delle magnifiche bordature . Il pieris ama un terreno particolarmente fertile ricco di materiale organico , deve essere molto ben drenato ma nel contempo abbastanza fresco e sufficientemente umido ma non eccessivamente .
Questo arbusto , inoltre , deve vivere in un terreno spiccatamente acido . Per creare il suo terreno ideale si dovrà usare della torba con non molta sabbia e del terriccio composto con delle foglie .
Il pieris teme alcune tipologie di attacchi che vengono perpetuati contro questo arbusto . In particolare i più dannosi sono il marciume radicale e la clorosi ferrica mentre non ha problemi dal punto di vista dei parassiti . 
Curiosità: È stata da sempre largamente utilizzata da varie tipologie di sicari, per il fatto che le sue andromedotossine (dette grayanotossine) contenute nel nettare e nei fiori, erano solubili in acqua. Se questo tipo di veleno veniva sciolto su di un laghetto, causava la moria indistinta di animali e bagnanti, per via dei composti a base di terpenoidi (elevata solubilità) contenuti nelle grayanotossine.

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